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19 giugno 2012 2 19 /06 /giugno /2012 16:45

Il mondo politico italiano è sempre fonte di stupore, per le persone normali. Stavolta siamo costretti a parlare i due vere prodezze, una singola e l’altra collettiva. La prima è opera di un assai poco onorevole leghista, tal Gianluca Buonanno, il quale ha pensato bene di attaccare il ministro Passera, auspicando una trasformazione del suo cognome in Passerà, con l’aggiunta di un apostrofo. La svista è stata subito messa nel giusto rilievo da Teresa Bellanova, la quale ha fatto presente che per attuare il vaticinio, si sarebbe dovuto trattare di un accento. Da parte nostra ricordiamo solo che la Lega Nord è quel partito che prima di essere travolto dagli scandali di Rosi Mauro, del Trota e degli altri satrapi adusi ad abbeverarsi presso il Dio Po, chiedeva l’esame di lingua per gli extracomunitari. A giudicare dalle imprese di Buonanno, l’esame dovrebbe essere esteso ai leghisti.
La seconda impresa, quella di gruppo, è stata operata dai consiglieri regionali sardi, i quali hanno disatteso l’esito di un referendum che si era svolto sull’isola al fine di ridurre il loro appannaggio, il più ricco d’Italia, che ammontava alla modica cifra di circa 11.000 euro. Con un blitz notturno, 60 consiglieri su 63 hanno provveduto a riportare alla cifra originaria il loro stipendio e il perché è stato spiegato da un lunare Mario Floris, Assessore alle Riforme: “Anche la Costituzione italiana fissa il diritto ad una equa retribuzione.” Capito? Lo dice la Costituzione, quella stessa che se si tratta del diritto al lavoro o alla casa o, peggio ancora, ad una esistenza dignitosa, viene tranquillamente disattesa dai politicanti italici. E’ proprio vero, questi si stanno scavando la fossa da soli… 

 

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