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2 settembre 2011 5 02 /09 /settembre /2011 10:04

"Terra Nostra" è una telenovela che ha come oggetto le vicende dei migranti italiani.

Terra Nostra

TerraNostraLa rete Brasiliana “Rede Gobo” si è specializzata nel corso degli anni nella produzione di una serie di telenovelas che hanno avuto spesso ottima accoglienza nel nostro paese, ove un folto pubblico soprattutto femminile ha sancito il successo delle serie prodotte dalla emittente. “Terra Nostra”, prodotta nel 2000 e trasmessa su Rete Quattro e Rai Tre, è una di queste ed è incentrata sulle vicende di una famiglia di emigranti italiani in Brasile. L'intreccio delle vicende dei vari protagonisti della serie, è reso interessante anche dalla descrizione delle precarie condizioni di vita degli emigranti italiani che, negli ultimi decenni dell'Ottocento, si recarono in massa nei paesi sudamericani, tanto da creare colonie molto folte in città come San Paolo e Buenos Aires. Persone che nel nostro paese non avevano trovato lavoro, furono spinte dalla disperazione ad imbarcarsi sulla prima nave disponibile, per cercare quella fortuna che non avevano trovato nel paese che gli aveva dato i natali. E scoprire la drammaticità e la disperazione che ne caratterizzarono le vicende, può far bene ad un paese che in questi anni non è riuscito a rapportarsi nel migliore dei modi con chi viene a cercare condizioni di vita migliori.

Trama e recensione

La vicenda inizia nel 1888, a nemmeno trenta anni dalla nascita del Regno d’Italia, con le profonde disuguaglianze sociali che lo caratterizzano. Che spinge infine un gruppo di italiani a migrare in Sud America. Sulla nave, le vicende di alcuni di loro si intrecciano, partendo da quelle della bellissima Giuliana Splendore (Ana Paula Arosio) e di Matteo Battistella (Thiago Lacerda), che si innamorano proprio mentre la traversata è funestata da una epidemia di peste, nella quale trovano la morte i genitori della ragazza. Quando la nave attracca, nel porto di Santos, i due si perdono, senza sapere che Giuliana è incinta. Mentre lei viene ospitata da un famiglia di San Paolo, Matteo finisce in una fazenda ove diventa oggetto del desiderio della figlia del proprietario. Le vicende dei due, sembrano allontanare i loro destini, in un fitto intreccio di vicende passionali che a volte sfociano nel grottesco. Tra le quali assume rilievo quella del bambino nato dal loro amore, che, creduto morto, è invece vivo ed è stato adottato da una famiglia di origini spagnole. La sarabanda di vicende che muovono i vari personaggi nel corso delle varie puntate in cui è divisa la telenovela, si trasforma presto in un intreccio ove la sorpresa è all’ordine del giorno. E che conduce passo dopo passo all’inevitabile epilogo che vedrà Giuliana e Matteo riunirsi, senza però il loro primo figlio, morto di difterite, e riuscire a superare anche l’ultima burrasca rappresentata dalla volontà del governo brasiliano di espellere Matteo in quanto anarchico.

 

Naturalmente gli schemi narrativi sono quelli pieni di colpi di scena che hanno sempre distinto il genere. Vicende che vedono i destini di alcune famiglie entrare in rotta di collisione, mettendo in pericolo equilibri sino ad allora consolidati. Sotto questo punto di vista, “Terra Nostra” non fa eccezione e regala sorprese in serie, costringendo gli aficionados a non perdere neanche una puntata. Quello che però ne fa un unicum, rispetto ad altre opere simili, è l’attenzione sulle condizioni di vita dei migranti in un periodo che portò milioni e milioni di italiani a lasciare la penisola per trovare fortuna all’estero. Alcuni ce la fecero, altri no e “Terra Nostra”, in fondo, ha il pregio di ricordarne gli stenti patiti.

 

 

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